MANIFESTO DELLO SPORT CALABRESE PER UNA RIVOLUZIONE CULTURALE ED ECONOMICA
Nel periodo di emergenza cui siamo sottoposti e nelle misure di ristrettezza legate a tutti gli ambiti di natura produttiva, sociale, relazionale il mondo dello sport calabrese continua a lottare per la sopravvivenza.
Sarebbe inconcepibile chiudere gli occhi e far finta di nulla, lasciare perire, in agonia, l’intero tessuto sociale sportivo della Calabria, che ha dato tanto alla nostra terra, sia sotto il profilo agonistico, sia sotto il profilo sociale, sia sul versante economico.
Sarebbe dissennato abbandonare, nell’indifferenza generale, il mondo sportivo calabrese che, oggi, attraverso una voce unica, ufficiale, coesa, grida forte per chiedere alle istituzioni di attivarsi per non farlo morire.
Sarebbe grave e inaccettabile che le istituzioni, a partire dalla Regione e dagli enti locali, ignorasse o si limitasse ad affrontare in termini propagandistici e poco concreti la sopravvivenza dello sport calabrese.
Proprio quello sport che, anche attraverso l’indotto legato al turismo sportivo, ha mostrato le meraviglie della nostra terra agli occhi dell’Italia e non solo, grazie a uno dei più grandi eventi sportivi del Paese, qual è il Trofeo CONI Kinder + Sport; evento che lo scorso anno ha dimostrato di cosa sia capace il popolo calabrese e quale sia il peso socio-economico del movimento sportivo della nostra regione: un popolo fatto di centinaia di migliaia di tesserati e decine di migliaia di società, affiliate alle Federazioni sportive, alle Discipline associate, agli Enti di promozione che fanno parte della grande realtà istituzionale del CONI.
Abbiamo apprezzato, in occasione della seduta del Consiglio regionale della Calabria dedicata al bilancio, l'attenzione della Politica al nostro mondo e il tentativo di tutelare lo sport della nostra terra.
Ma tutto si è fermato alle buone intenzioni. Di fatto, nel bilancio della Regione Calabria non è stato stanziato un solo euro a favore dello sport.
E lasciano il tempo che trovano le estemporanee dichiarazioni pubbliche di soggetti ed enti di promozione che, non facendo parte del Consiglio del Coni Calabria, non hanno alcun titolo né alcuna legittimazione a parlare in nome e per conto dello Sport calabrese, peraltro facendo confusione tra proposte di legge ed emendamenti.
Il Coni Calabria in tutte le sue articolazioni stigmatizza inoltre il sapore propagandistico di alcune proposte che, nella migliore delle ipotesi, avevano come fine il finanziamento a pioggia, di natura clientelare, di società o gruppi di società, scavalcando Comitato Olimpico e Federazioni sportive.
Non è di mancette che ha bisogno lo Sport calabrese.
Lo Sport calabrese, semmai, ha bisogno di una rivoluzione culturale da parte della Politica. E di un investimento serio, congruo, trasparente e concertato con il Coni di risorse da mettere a disposizione della vigente Legge regionale, sulla scorta di virtuosi modelli già avviati in altre regioni, come la vicina Sicilia.
Per analizzare criticità e problemi e per individuare possibili soluzioni, si è concluso, pochi giorni fa, il ciclo di audizioni avviato dal C.R. CONI Calabria, su iniziativa del Presidente regionale Maurizio Condipodero, e diretto a tutte le realtà sportive del nostro territorio tra cui: FSA, DSA ed EPS.
Sono stati, infatti, coinvolti tutti i presidenti regionali attraverso delle videoconferenze on line, ai quali è stato chiesto di mostrare, attraverso un format ideato dalla Giunta Regionale del CONI Calabria, quali fossero le reali problematiche di natura generale, specifiche per la disciplina, in riferimento all’impiantistica e con un focus economico sui contraccolpi legati ai tesseramenti e alla vita stessa delle società sportive affiliate.
Nello specifico si mettono in evidenza le problematiche di carattere generale, sintetizzandole per una maggiore incisività, mostrando la non autosufficienza dello sport in questa fase storica.
Parte fondante del tessuto sociale e in particolare delle categorie maggiormente vulnerabili quali: infanzia, adolescenza, terza età e le persone con disabilità, è fondamentale rimarcare il valore sociale dello sport in termini di contrasto al disagio sociale ed alla lotta alle malattie croniche.
Reddito, gettito fiscale per lo stato e occupazione rappresentano solo una parte della sfera economica del mondo sportivo che incide fortemente anche in termini di ritorno sociale d’interesse.
Di seguito, alcune delle principali proposte emerse dal ciclo di audizioni.
SOSTEGNO ECONOMICO
Necessaria estensione al mondo sportivo del regime di sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali, con conseguente sospensione dei termini per il pagamento di canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali, con conseguente rateizzazione ad hoc.
Da prevedere specifiche forme di sussidio a favore delle federazioni e società che devono assicurare la sopravvivenza degli animali che partecipano alle attività agonistiche.
Andrebbero, altresì, prolungate le concessioni, con particolare attenzione a tutti quei soggetti che hanno investito nell’impiantistica sportiva.
Aiutare FSN, DSA ed EPS con i rispettivi Comitati Regionali salvaguarderebbe una miriade di società sportive per le quali andrebbero ridotte drasticamente anche le spese riguardanti le tariffe energetiche (acqua, luce, gas e telefono) tenendo conto della regolare affiliazione e conseguente iscrizione al Registro CONI.
Nel ribadire la difficile situazione del mondo sportivo, si sottolinea l’enormità del “lavoro sommerso”, con numeri angoscianti per la Calabria, paralizzata oggi per tutti quei collaboratori sportivi che non hanno potuto beneficiare del bonus dei 600 euro stanziato al Governo e per i quali si richiede prontamente un intervento della Regione per l’erogazione dell’indennità di pari grado.
Aiuterebbe l’impresa sportiva una maggiore attenzione del Fondo di Garanzia per l’impiantistica e del Fondo speciale per la concessione di contributi gestiti dall’Istituto per il Credito Sportivo, permettendo il rilancio del sistema sportivo.
Andrebbero, inoltre, garantiti dei voucher per i Comitati Regionali di FSN, DSA ed EPS così da ammortizzare il dispendio economico delle società sportive in termini di tesseramenti e affiliazioni.
Con la futura ed auspicabile ripresa delle attività di natura sportiva sia individuale che di squadra, andrebbero supportate le famiglie degli sportivi, attraverso la distribuzione di un “bonus ripresa” così da intervenire nei problemi di lentezza legati al rilancio dello Sport.
SANIFICAZIONE
La riapertura delle attività di natura sportiva presuppone la preventiva “sanificazione” degli ambienti, ecco perché risulterebbe fondamentale creare le condizioni per la sanificazione di qualsiasi tipologia di centro sportivo, tenendo conto delle specifiche disposizioni ufficiali dettate in generale dall’Istituto Superiore di Sanità per gli ambienti indoor e outdoor.
Tra i rapporti dettagliati dell’ISS sui vari temi di interesse sanitario si prende in considerazione n. 5/ 2020 “Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2” del 23 marzo 2020 e del rapporto n. 7/2020 “Raccomandazioni per la disinfezione di ambienti esterni e superfici stradali per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2” del 29 marzo, redatti rispettivamente dal Gruppo di lavoro ISS Ambiente e Qualità dell’aria indoor e dai Gruppi di lavoro ISS Biocidi COVID-19 e Ambiente e Rifiuti COVID-19.
Analizzando quanto espresso nei rapporti di cui sopra, sarebbe necessario creare un “fondo sanificazione” in modo tale da supportare il mondo dello Sport calabrese a tener conto delle disposizioni della Circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute, che prevede preliminarmente la pulizia con acqua e sapone (o detergenti comuni a pH neutro) e successivamente con una soluzione di ipoclorito di sodio diluita allo 0,1%.
Inoltre, il “fondo sanificazione” aiuterebbe i Comitati Regionali di FSN, DSA ed EPS a intervenire direttamente sulle rispettive società affiliate per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale nei luoghi della pratica sportiva, proteggendo i collaboratori sportivi, dirigenti e atleti dall’esposizione accidentale ad agenti biologici o a garantire la distanza di sicurezza interpersonale (quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi), includendo l’acquisto di detergenti mani e i disinfettanti.
SPORT ON LINE
Fronteggiando l’emergenza del coronavirus, il mondo dello Sport, emblema della relazionalità, della comunità, della socialità e dello stare insieme rischia di naufragare, minando fortemente quei legami intersoggettivi, oggi, distrutti.
Sarebbe fondamentale, visto il protrarsi dell’emergenza, garantire l’accesso gratuito ai Comitati Regionali di FSN, DSA ed EPS a delle piattaforme on line cosi da infittire il legame con le rispettive società affiliate, implementando l’offerta dei Servizi di streaming video, alimentando giocoforza il monitoraggio degli atleti delle attività dirigenziali nella formula del webinar.
SPAZIO – SPORT
Ribadendo l’importanza del ruolo di trasformazione sociale dello Sport, sarebbe un errore impedire burocraticamente la capacità di valorizzazione delle potenzialità (non solo fisiche) delle persone che lo praticano ma anche ambientali.
Si dovrebbero creare le giuste condizioni per l’affidamento di nuovi spazi da concedere al mondo sportivo; contesti come spiagge e parchi verdi che si trasformerebbero in occasioni valorizzanti per le competenze dei collaboratori del mondo sportivo, nel rispetto delle misure di prevenzione, riguardanti nello specifico i problemi di distanziamento sociale.
Perdere altro tempo sarebbe un errore imperdonabile, considerando il muoversi rapido e repentino delle altre Regioni d’Italia, pur non possedendo le meraviglie del nostro contesto che permetterebbe negli oltre 800 km di costa la costruzione di stadi naturali utili a tutte le discipline sportive, non solo d’acqua, per praticare nel rispetto delle norme vigenti, lo Sport ai tempi del coronavirus.
Sport che dovrebbe trovare nella Regione Calabria il proprio garante, potendo accedere con aperture mirate, ai parchi di montagna presenti sull’intero territorio, offrendo così la soluzione alle problematiche di distanziamento sociale, da osservarsi con scrupolosità massima.
Lo sport continuerà, nel rispetto delle norme, a rigenerare gli spazi che abiliteranno le pratiche sportive, in un periodo di estrema difficoltà causato dalla pandemia del coronavirus.
SCUOLA REGIONALE DELLO SPORT
Nel processo formativo rivolto a tutti i protagonisti del mondo sportivo, agli Enti Locali e a chiunque voglia intraprendere un percorso di crescita culturale non solo in termini sportivi, anche attraverso la collaborazione diretta degli Ordini Professionali, la Scuola Regionale dello Sport Calabria deve rappresentare un punto di riferimento importante per l’intera Calabria.
In una fase storica particolarmente delicata, in cui la fragilità sociale potrebbe rappresentare una delle problematiche sostanziali dell’attanagliarsi societario, la SRdS Calabria costituisce istituzionalmente lo strumento principe in ambito formativo, quale punto di riferimento delle Direzioni tecniche e dei Centri studi delle Federazioni sportive nazionali, delle Discipline sportive associate e degli Enti di Promozione Sportiva, contribuendo ad alimentare la cultura sportiva del nostro territorio.
Il programma 2020 – 2021, in considerazione del fattore pandemico, qualora le istituzioni locali dovessero sostenerne l'azione, proporrebbe un’offerta in coerenza con le necessità del mondo sportivo, prevedendo corsi e seminari tecnici per le attività di alta prestazione, altri specifici dedicati ad approfondimenti per i Direttori Tecnici delle FSN, DSA ed EPS, non sottovalutando l’approccio emotivo, coinvolgendo ancora una volta l’Ordine degli Psicologi della Calabria, costituendo un punto di riferimento importante per l’intero mondo dello sport, oggi in difficoltà.
APPELLO
Nell’invitare la Regione Calabria a prendere contezza della crisi del mondo sportivo, analizzandone le criticità dirette e indirette, legate giocoforza agli aspetti relazionali e formativi connessi alla pratica sportiva si attende una risposta chiara e precisa sulle modalità di approccio che si intendono adottare al fine di garantire la sopravvivenza dello Sport in Calabria.
Il C.R. CONI Calabria, la Giunta e il Consiglio Regionale ribadiscono, ancora una volta, la piena disponibilità istituzionale a confrontarsi con le Istituzioni, intervenendo direttamente sulle problematiche reali dell’interno mondo sportivo, dando voce ufficiale ai singoli interpreti, proponendo delle azioni risolutive, sottolineando l’importanza di rappresentare la voce ufficiale e unica dello sport all’interno della nostra Regione e dell’intero paese attraverso i rispettivi Comitati Regionali, espressioni del Comitato Olimpico Nazionale Italiano.